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Business [Intervista] NextStyler: fashion brand generato dagli utenti.
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Ciao Mary, innanzitutto raccontaci qualcosa di voi del team di NextStyler.

NextStyler nasce da un’idea di Maurizio Palumbo e Mary Palomba. Entrambi proveniamo dal campo della comunicazione in cui abbiamo lavorato per oltre 7 anni. Abbiamo lavorato in alcune agenzie pubblicitarie ed è proprio in una di queste che ci siamo conosciuti. Sono già 5 anni che lavoriamo insieme. Il progetto NextStyler nasce anche grazie al nostro know-how nel campo della pubblicità applicata alla moda.

Cos’è NextStyler?

NextStyler.com è un portale attraverso il quale verrà lanciato un esclusivo fashion brand generato da giovani creativi, i cui capi sono prodotti sulla base della scelta degli acquirenti che vengono direttamente coinvolti nella selezione. Il sito propone dei contest dove i giovani stilisti possono partecipare inviando i bozzetti delle loro creazioni che saranno poi votati dalla community di NextStyler. L’abito dello sketch vincitore sarà quindi prodotto, senza costi da parte dello stilista, e successivamente venduto nell’online-shop del sito. Lo stilista vincitore avrà diritto, naturalmente, a una parte delle royalties sulle vendite. Oltre ad una vetrina sul mondo per gli stilisti emergenti, NextStyler sarà la community ideale per tutti i fashion addicted, sempre alla ricerca di abiti esclusivi. Le collezioni NextStyler infatti saranno prodotte in bassi quantitativi ed esclusivamente Made in Italy.

In quale scenario competitivo si colloca NextStyler? Chi sono i concorrenti, italiani e non? Vi inspirate ad esperienze simili?

Attualmente sul mercato i competitor sono alcuni e-commerce dedicati ai giovani stilisti tra cui fashionstake e fabricly. Poi c’è lookk, startup austriaca, che ha un modello di business simile al nostro ma che a differenza di NextStyler non produce collezioni tematiche, non è multilingua e non è Made in Italy.

Qual è l’attuale stadio di sviluppo della vostra Startup?

Siamo online con la beta version e col primo contest dal tema ispirato allo stile degli anni Venti. Riceviamo tantissime richieste d’iscrizione, già molti fashion designers hanno caricato i propri sketch e i fashion addicted li stanno votando. Entro il mese di novembre contiamo di produrre la prima mini-collection. Tra le altre cose NextStyler è stata selezionata per il Mind The Bridge 2011 Venture Camp che si terrà il 4 e 5 novembre prossimi presso Fondazione Corriere della Sera.

Siete alla ricerca di investitori, dunque?

Si, attualmente cerchiamo investitori che credano nel nostro progetto. Già abbiamo ricevuto un micro-seed in seguito alla selezione presso l’incubatore romano Enlabs del business angel Luigi Capello, da cui siamo stati selezionati lo scorso maggio, ma adesso c’è bisogno di un primo round che ci permetta di portare avanti il nostro progetto.

Su PitchCloud il vostro pitch è primo assoluto da molto tempo, posizione che non sembra messa in discussione da nessun’altra startup. A parte la qualità di realizzazione del Pitch, cosa è piaciuto tanto agli utenti secondo voi?

Credo che quello che piaccia di più in assoluto di NextStyler sia il fatto che il sito offra un’opportunità vera a chi partecipa, tutti possono concorrere, ma alla fine, è il più talentuoso che vince. Grazie al web ancora una volta possiamo scavalcare barriere che ci sono invece nel mondo “reale”.

Cosa ne pensate del mercato italiano delle Startup? Che ve ne pare dello scenario? Quali problemi ci sono e, se ci sono difficoltà, quali possono essere, secondo voi, le soluzioni?

Attualmente c’è molto fermento in Italia, nell’arco dell’ultimo anno sono cambiate tante cose, si sono moltiplicate le startup ed è migliorato tantissimo il livello qualitativo. C’è sempre più collaborazione tra i giovani, girano tante idee e tanta voglia di fare. Purtroppo la strada è ancora lunga ma siamo ottimisti e anche se è solo l’inizio, ci sentiamo parte di un cambiamento importante del nostro Paese, uno di quei periodi storici che porteranno vera innovazione.

La rinascita del Paese dovrà passare per le startup.

Negli ultimi anni abbiamo sentito solo di italiani di successo che sono andati via portando il loro valore negli USA o in chissà quale altro paese, ma adesso abbiamo fame di successo, di innovazione, di futuro, di cambiamento. Un cambiamento che avverrà grazie ai giovani che stanno ricostruendo il paese su basi diverse da quelle che vuole imporre la classe politica di oggi. C’è bisogno di svecchiare il paese, bisogna pensare al futuro, ad incentivare ed agevolare l’innovazione. Il problema più grande delle startup italiane è la burocrazia, finché non cambierà qualcosa le difficoltà da affrontare per portare avanti un progetto saranno sempre tantissime.

Fortunatamente chi ha un’idea e vuole avviare la sua impresa, oggi, in Italia ha molte più chance rispetto a qualche anno fa. Noi per fortuna abbiamo trovato persone che credono nella nostra idea e che ci stanno supportando tantissimo.

Ringraziamo Mary per l’intervista e vi invitiamo a seguire NextStyler su Twitter e su Facebook.

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