Menu
DIGITALLY
Business Zitta zitta, Coca Cola sta eliminando lo zucchero dalle sue bevande
L

Le aziende che per anni hanno scommesso sullo zucchero, hanno definitivamente perso.

In una lattina di Coca Cola da 33cl ci sono 35 grammi di zucchero, 10 in più rispetto alla RDA consigliata dall’OMS.

Per anni, i consumatori hanno chiesto alle aziende di limitare la quantità di zucchero nelle loro ricette, sostanzialmente per motivi legati alla salute. Da parte loro, le aziende hanno tentato effettivamente di riformulare le loro ricette, non prima però di aver investito in public relations che avevano lo scopo di ridicolizzare i risultati delle ricerche che dimostrano gli effetti negativi dovuti all’eccesso nel consumo di zucchero.

Lo scorso anno, ad esempio, JAMA (Journal of the American Medical Association) affermò che l’industria dello zucchero negli anni ’60 pagò per nascondere le prove che dimostravano un allarmante aumento nel consumo di zucchero in America. In tal modo, l’industria è stata in grado, per decenni, di deviare l’attenzione negativa dallo zucchero al grasso e al colesterolo, che dagli anni ’80 sono stati considerati i principali responsabili delle malattie cardiovascolari.

Facendosi sempre più evidente e acclarato il legame tra lo zucchero e l’insorgenza di malattie come l’obesità, il diabete e il decadimento dei denti, ridurre la quantità di zucchero nell’industria alimentare, è diventata una priorità per tutti. Tuttavia, l’industria non è sempre stata così desiderosa di cambiare le proprie formule per le sue bevande. Ma oggi l’esempio Coca Cola dimostra che cambiare queste ricette non è – dopo tutto – il grosso problema che le aziende pensavano fosse una volta.

In questa intervista a BusinessWeek, il nuovo CEO di Coca-Cola, James Quincey, ha parlato della reazione alla decisione della sua società di ridurre in modo silenzioso la quantità di zucchero in alcune sue bevande in diverse parti del mondo:

In Australia abbiamo eliminato il 15% di zucchero dalla Sprite e lo abbiamo sostituito con la stevia. Ovviamente, lo abbiamo messo in etichetta per legge. Quindi abbiamo eliminato alcune delle calorie da Sprite e questo senza colpo ferire dal punto di vista dei consumi. Poi, in Europa, abbiamo provato ad eliminare il 30% delle calorie dalla Fanta per vedere cosa sarebbe successo. Ancora una volta, le vendite sembrano continuare bene.

Non tutti gli esperimenti sono andati così bene. Pepsi, ad esempio, lo scorso anno ha dovuto fare marcia indietro sulla sua decisione di utilizzare l’aspartame come dolcificante nella sua linea diet, dopo una specie di rivolta mossa dai suoi consumatori.

Da una prospettiva globale, le due grandi aziende di cola sono andate abbastanza bene nell’ultimo decennio, in particolare Coca-Cola. L’industria sta lottando con una diminuzione nella crescita attesa delle vendite, ma per la maggior parte i volumi sono cresciuti, secondo i dati di Euromonitor.

Da qualche anno, Coca Cola zero riceve importantissimi investimenti in pubblicità e anche dal punto di vista del packaging sembra sul punto di soppiantare la vecchia lattina rossa: ora al supermercato trovate una Coca Cola zero un può meno nera ed un po’ più rossa, somiglia insomma alla cara, vecchia, zuccherosa Coca Cola.

La rivoluzione silenziosa di Coca Cola è a buon punto e con essa – vuoi per necessità, vuoi per buona volontà – tutte le altre aziende dello zucchero in lattina seguiranno. E molto presto avremo un mondo di bevande sugar-free.

Quello che c'è da sapere.
Direttamente nella tua inbox.
Niente spam, promesso.
Ho letto e accetto la privacy policy
Come un errore fatto 100 anni fa ha lanciato l’industria del pollo
Come Vimeo è diventata da un’alternativa a YouTube a una società B2B da € 135 milioni
Ecco l’isola dove cresce l’80% della vaniglia prodotta nel mondo