Girlboss è il titolo di un libro e da qualche giorno anche di una nuova serie TV di Netflix. Eppure, per la donna che rappresenta la definizione più di ogni altra, il termine è uno stato d’animo, “[..] un sentimento, una filosofia. È un modo per le donne di costruire il proprio successo, per la prima volta nella storia”.
Sono le parole di Sophia Amoruso, la ragazza che nel 2006 diede vita ad un vintage shop su eBay dal nome Nasty Gal per poi vederlo crescere smisuratamente, trasformarsi in un vero e proprio marchio commerciale con tanto di negozi fisici ed infine cederlo, sull’orlo del fallimento, a Bohoo.
Cosa è successo nell’arco di dieci anni ad una promettente azienda americana – una startup – che nei primi anni di vita dichiarava una crescita del 500%?
La nuova serie TV di Netflix ci aiuterà a comprendere meglio la vicenda: prodotta da Charlize Theron e interpretata da Britt Robertson, la serie racconta di questa ragazza dalla personalità alternativa, molto volitiva, che ha l’idea geniale di vendere su eBay abiti vintage, tipici di quell’estetica californiana che fa molto Coachella. L’idea funziona oltre ogni rosea aspettativa tanto da portare la Amoruso a creare un piccolo impero e ad entrare di diritto tra i giovani milionari di Forbes.
Il passo successivo, l’apertura di store fisici e la trasformazione in un marchio di moda vero e proprio, deve essere stata una decisione non del tutto felice che potrebbe aver dimostrato l’incapacità di Amoroso di saper andare oltre uno stile ultra-definito, che può passare di moda, e di attrarre le nuove generazioni di clienti.
Tutti questi motivi e gli effettivi problemi economici devono aver convinto Sophia Amoruso a cedere la sua azienda a mani più esperte in fatto di economia e finanza. Nel frattempo però, lei si era trasformata in una personalità di rilievo. La sua storia è molto americana, perfetta per ogni racconto televisivo o cinematografico, la personalità esplosiva che, scommettendo su se stessa quando tutto il mondo rischia di andare a rotoli, viene premiata, le vite delle persone che si trasformano e i protagonisti che riescono ad arrivare dove non avevano mai nemmeno sognato.
Adesso Sophia Amoruso è considerata un guru dell’imprenditoria in un’epoca assetata di modelli femminili alternativi ai ruoli tradizionali, e infatti tiene conferenze ed eventi come il Girlboss Rally che si è tenuto a Los Angeles lo scorso 4 marzo al quale hanno partecipato più di 500 imprenditrici arrivate da ogni parte degli States (un racconto completo dell’evento lo trovate su Racked).
Insomma, abbiamo davvero bisogno di nuovi racconti e modelli da indicare alle nostre ragazze. Se queste donne di successo fossero anche raccontate eliminando quel pizzico superfluo di isteria innata, saremmo tutti davvero contenti.