Mark Zuckerberg all’incontro alla Luiss di Roma ha risposto alle domande di studenti e super-invitati, parlando del futuro di Facebook e dando qualche dritta per raggiungere il successo.
Dopo aver partecipato ad incontri ufficiali con il Papa e Matteo Renzi, Zuck si è tolto la cravatta ed è salito sul palco per sottoporsi alle domande – alcune buone, altre scontate – che gli sono state rivolte. Ha esordito esprimendo il suo supporto dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia, lodando la combattività degli italiani.
A proposito del Safety Check, la funzione di Facebook che consente, in caso di gravi fatti come attentati o disastri ambientali, di comunicare ai propri amici che si è salvi, ha affermato che gli utenti italiani dopo il terremoto lo hanno utilizzato in maniera massiccia (circa il 50% lo ha utilizzato).
A proposito del terremoto, Zuckerberg ha reso noto di aver donato 500mila dollari in crediti pubblicitari, da spendere su Facebook ovviamente, alla Croce Rossa Italiana. Le modalità della donazione hanno scatenato ironia e commenti da parte di molti utenti.
Grazie Mark #Zuckerberg. Facebook moltiplica la solidarietà e aiuta #CroceRossa ad assistere vittime #terremoto. pic.twitter.com/8Y2YgeDoEo
— Croce Rossa Italiana (@crocerossa) 29 agosto 2016
Il generoso #Zuckerberg ha donato 500.000€ per il terremoto. Non in contanti,ma in pubblicità su #Facebook:i cittadini commossi ringraziano.
— Roberto Formigoni (@r_formigoni) 30 agosto 2016
Scrivere post indignati contro #Zuckerberg su Facebook. AVETE VINTO VOI.
— Luca Fois (@foisluca84) 30 agosto 2016
nessuno nasce sapendo tutto
Secondo Mark “La cosa importante è non far finta di sapere tutto ma imparare molto in breve tempo, bisogna mantenere questa mentalità”. Dobbiamo instillare questo concetto nella nostra cultura imprenditoriale, compresa la resilienza dopo gli insuccessi”.
Zuckerberg sfata il mito dell’uomo che crea da solo l’idea vincente: “Dovete concentrarvi sul prodotto per creare qualcosa di grande. E vi serve una squadra efficace. Facebook non è la storia di un uomo solo al comando, migliaia di persone lavorano per Facebook e lasciano un impatto. La mia impresa funziona perché ci compensiamo tra di noi”.
E continua: “Il successo va ricercato, le sconfitte vanno affrontate. Bisogna avere una visione e resistere, non mollare prima che la propria azienda abbia raggiunto il potenziale. Da Facebook cataloghiamo le idee sbagliate e impariamo dagli errori”.
Il leader di Facebook sottolinea come il team sia alla base del successo, assieme alla visione ed alla “persistance”.
Sembra che Zuckerberg si stia occupando di “una nuova applicazione per la vita domestica. Mi sono già confrontato con gli ingegneri di Facebook su come il riconoscimento facciale può essere utilizzato nella quotidianità”.
Un altro progetto è rivolto all’apprendimento: “Sto costruendo un software di apprendimento personalizzato che migliora l’istruzione. Ti permette di recuperare se sei indietro e di andare avanti se sei bravo. Mi piace questo progetto.”
E a chi gli chiede se non crede di aver leso i rapporti umani con il suo social media, Zuck risponde che “le persone non utilizzano Facebook per sostituire i rapporti umani, ma per connettersi con persone con cui non è facile restare in contatto. Mia sorella vive dall’altro lato del Paese, senza Facebook avrei dovuto aspettare per vedere i nipotini”.