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Persone La storia Helen Duncan, l’ultima “strega”
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Sembra paradossale ma l’ultimo processo e relativa condanna per stregoneria inflitta ad una donna risale a soli 80 anni fa. Era il 31 marzo del 1944 quando a Londra Helen Duncan fu condannata in base al Witchcraft Act, una legge del 1735.

L’evento che portò alla condanna di Duncan era avvenuto 3 anni prima nel novembre del 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale quando la donna – medium molto popolare – venne invitata a tenere una seduta spiritica nella periferia di Portsmouth, porto e base navale sulla costa meridionale dell’Inghilterra.

Duncan si sedette di fronte al pubblico e diede inizio alla sua performance. Mentre un grammofono suonava, sembrò entrare in uno stato di trance e dopo pochi istanti una massa di ectoplasma biancastro e viscoso uscì dalla sua bocca rendendo in qualche modo visibile quello che disse essere lo spirito di un marinaio che aveva evocato e che annunciò ai presenti una terribile notizia: la nave da guerra HMS Barham della Royal Navy britannica era stata affondata.

L’affondamento della HMS Barham (Wikipedia)

L’informazione era vera, ma non era ancora stata resa pubblica.

Il 25 novembre del 1941 alle 16:25, mentre navigava per coprire un attacco contro un convoglio italiano, la HMS Barham venne infatti colpita da tre siluri lanciati da un sottomarino tedesco e affondò rapidamente perdendo circa due terzi del suo equipaggio, più di 860 marinai.

L’Ammiragliato, allora responsabile del comando della Royal Navy, apprese che l’Alto Comando Tedesco non sapeva nulla dell’affondamento e presentandosi l’opportunità di ingannare i tedeschi e di proteggere il morale degli inglesi censurò tutte le notizie riguardanti l’affondamento. Dopo un ritardo di parecchie settimane decise infine di informare i parenti prossimi dei morti chiedendo però di non divulgare la notizia per non farla arrivare al nemico. Dopo la seduta di Duncan, la Royal Navy si allarmò sospettando che quella donna potesse essere una spia o comunque un pericolo per la sicurezza.

A quel tempo, Helen Duncan godeva già di una discreta fama. Nata a Callender, in Scozia, il 25 novembre 1897, fu soprannominata fin da piccola “Hellish Nell” (Nell, diminutivo di Hellen, l’infernale) per la sua presunta capacità di medium verso il mondo degli spiriti. In particolare pare avesse la capacità di avere visioni sul futuro e percezioni extrasensoriali poiché sosteneva di avvertire le persone di alcuni pericoli che in seguito si sarebbero verificati.

Una caratteristica importante delle sue sedute era la sua capacità di emettere “ectoplasma” dalla bocca durante la trance, una sostanza bianca e filamentosa che dava forma agli spiriti e consentiva loro di comunicare.

Da una seduta di Helen Duncan

Si guadagnava da vivere conducendo sedute spiritiche in tutta la Gran Bretagna, durante le quali si diceva che gli spiriti dei morti fossero apparsi, parlando e persino toccando i loro parenti. Duncan fu accettata come ministro in una vasta rete di chiese spiritualiste e case private, ma il suo lavoro non fu privo di controversie.

Negli anni Trenta, infatti, fu oggetto di approfondite indagini da parte della London Spiritualist Alliance. Il ricercatore Harry Price pagò Duncan per assistere a una serie di sedute durante le quali riuscì a ottenere e ad analizzare un campione del suo ectoplasma: si scoprì che era fatto di garza e albume d’uovo mescolati tra loro.

In altra occasione, Duncan venne smascherata anche una seconda volta il 6 gennaio del 1933, quando a Edimburgo una persona presente alla seduta tentò di afferrare lo spirito di una bambina: si trattava di una sottoveste bianca. Le luci vennero accese, fu chiamata la polizia e Duncan fu multata di dieci sterline.

Nonostante questo, la donna proseguì con la sua attività senza troppo problemi e la Royal Navy concretizzò il suo interesse verso di lei solo 3 anni dopo le sue rivelazioni sulla HMS Barham affondata, ovvero nel 1944 quando fervevano i preparativi per lo sbarco in Normandia.

Helen con il marito Henry

Temendo che la donna potesse rivelare informazioni segrete, qualunque fosse stata la sua fonte, le autorità fecero irruzione durante una delle sue sedute ed il 19 gennaio 1944 fu arresta assieme a altri tre membri del suo pubblico.

Duncan fu processata dalla giuria dell’Old Bailey per aver violato la sezione 4 del Witchcraft Act del 1735: in particolare, la medium fu accusati di aver finto di “esercitare o usare l’evocazione umana affinché, attraverso l’agenzia di Helen Duncan, gli spiriti delle persone decedute sembrassero essere presenti”.

Il processo suscitò scalpore nei media e fu ampiamente trattato dai giornali, molti dei quali si divertirono a stampare vignette di streghe nell’iconografia classica a base di cappellacci e manici di scopa. Ad un certo punto, la difesa annunciò che Duncan era pronta a dimostrare le sue capacità sul banco dei testimoni. Ciò equivaleva a condurre una seduta spiritica in tribunale in stato di trance e l’offerta fu rifiutata.

Duncan fu stata giudicata colpevole e condannata a nove mesi nella prigione di Holloway, a Londra.

Helen Duncan

Fu rilasciata dal carcere il 22 settembre 1944 e riuscì a tenersi fuori dai guai fino al novembre 1956, quando la polizia fece irruzione in una seduta privata a Nottingham con l’accusa di attività fraudolenta. Non venne intentato alcun processo e poco dopo, il 6 dicembre dello stesso anno, morì quella che a volte viene ricordata come “l’ultima strega”.

La campagna dei suoi discendenti per riabilitare il suo nome continua ancora oggi.

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