Quest’articolo è stato realizzato grazie al contributo di Perpeflex, materassi di qualità dal 1962.
Al MIT Media Lab, a cui è facile pensare come al laboratorio dove si sperimenta il futuro, David Rose sta investigando su fasciamenti, ninne nanne, amache e olio di lavanda. È un ricercatore, ma anche un inventore-imprenditore ed autore del libro Enchanted Objects: Design, Human Desire and the Internet of Things. Lui e i suoi colleghi stanno testando delle coperte dal peso variabile che inducono una sensazione di avvolgimento e delle fiabe Islandesi, tutto per cercare l’ambiente perfetto per il sonno. Non si sa dove si va a parare, «forse in un guscio per fare dei pisolini, forse in qualche oggetto di arredo per la camera da letto».
«Per me, la perfezione è un letto che dondola e la proiezione di un portico del Wisconsin» dice «puoi sentire il vento scivolare tra gli abeti mentre sei sotto una coperta che pesa come 10, perché fa freddo. Insomma, stiamo provano un sacco di nuove modifiche.»
Nel frattempo, a Berkeley, all’University of California, Matthew Walker, un professore di neuroscienza e psicologia diretto dello Sleep and Neuroimaging Laboratory, sta lavorando sulla stimolazione diretta come cura per l’insonnia nelle persone anziane, anche se è più corretto dire “nei cervelli con una certa età”. Il dottor Walker sta anche studiando i dati su migliaia di ore di sonno che ha ricevuto da Sense, una piccola sfera di plastica che misura la qualità dell’aria ed altri elementi intangibili nella vostra camera da letto per consigliarvi come fare per avere un sonno migliore.
«Ho una missione: vorrei ricongiungere l’umanità con il sonno perduto» Sense è il primo prodotto di una società che si chiama Hello Inc. per la quale il dottor Walker è chief scientist.
A Parigi, Hugo Mercier, un informatico, sta studiando delle onde sonore. Ha ottenuto un finanziamento di oltre 10 milioni di dollari per creare una fascia per la testa che induce al sonno. Il prodotto si chiama Dreem, ed è stato testato su 500 persone (sarebbe più corretto definirli beta-tester) e sarà in vendita da questa estate.
Tutto questo accade mentre Ben Olsen, un imprenditore australiano spera di introdurre sul mercato Thim, un gadget che indossi al dito (ok, è un anello) che emette un suono ogni 3 minuti appena capisce che stiamo per addormentarci. A ripetizione. A quanto pare, spaventarci appena stiamo per scivolare nel sonno, ripetutamente, aumenta la velocità con la quale ci addormenteremo. Non è il primo oggetto di questo tipo. La prima azienda di Olsen produceva un paio di occhiali chiamati Re-Timer che proiettavano un riflesso blu sugli occhi il cui scopo è resettare l’orologio biologico. Dal 2012, ne sono stati venduti 30.000 paia in 40 paesi.
Per anni, studi su studi hanno dimostrato come il cattivo sonno indebolisca il sistema immunitario, diminuisca le capacità di memoria e apprendimento e contribuisca a stati d’animo cattivi, fino alla depressione ed ai disordini mentali. Anche l’insorgere di obesità, diabete e perfino il cancro può essere influenza dal cattivo riposo. Il sonno da sedativi, è stato dimostrato essere deleterio quando il dormire poco.
Gli studi sui topi hanno dimostrato che il buon sonno aumenta la plasticità del cervello ed evita fenomeni come il malumore e l’aumento di peso corporeo. È oramai, un problema di salute pubblica e come tale andrebbe trattato. È anche un danno economico: la RAND Corporation ha pubblicato uno studio che calcola in $411 miliardi la perdita per gli affari dovuta alla cattiva qualità del sonno.
Le aziende oggi combattono il presenzialismo come un danno enorme: masse di dipendenti che lavorano in condizioni non ottimali perché preda del cattivo riposo e dalle performance, proprio per questo, scarse. Lo fanno con sistemi come Sleepio, un coach online per il sonno che aiuta le persone a sviluppare un programma su misura per il miglioramento del sonno.
Gli startupper del sonno della Silicon Valley si sono tuffati nel mondo del riposo che è un mercato da 32 miliardi (nel 2012) popolato sostanzialmente da produttori di materassi vecchio-stile e compagnie farmaceutiche.
«Vedo il riposo come una nuova arma nella competizione lavorativa e nel career building» dice Salzman «Se vuoi che tuo figlio abbia successo, gli compreresti dei dispositivi per il sonno? Il sonno è un fattore personale e l’industria del riposo è basata su servizi tecnici che sono personalizzati per il singolo utente. È un matrimonio bizzarro tra high tech e low tech. La camomilla sta per risorgere come antitesi ai farmaci.»
Da anni oramai si usa il paradigma del successo basato sulla narrativa dei “grandi leader che dormono poco”, come Barack Obama e Donald Trump. Da tutti gli studi viene fuori però che coloro che riescono ad essere efficaci tutti i giorni pur dormendo poche ore per notte, potrebbero avere una mutazione genetica, come afferma Arianna Huffington nel suo libro The Sleep Revolution: Transforming Your Life, One Night at a Time. Questo porta al risultato che l’ex presidente George W. Bush con le sue nove ore più riposino pomeridiano sia di nuovo cool.
Anche l’esercito americano ha dichiarato il sonno uno dei pilastri per le performance dei soldati. Jeff Bezos, il CEO di Amazon, che era solito portarsi dietro un sacco a pelo quando era un giovane programmatore, ha dichiarato che otto ore di sonno per notte sono ottime per i suoi azionisti. Mentre la compagnia americana Aetna, che si occupa di assistenza sanitaria, offre ai suoi dipendenti $500 all’anno in più se riescono a dimostrare di aver dormito più di 7 ore per 20 giorni di fila.
Tutto ciò, assieme alla crescita del numero di App che aiutano (in qualche modo) il sonno, guru, aggeggi e corsi che spuntano da ogni angolo, ha creato una specie di pandemia della camera da letto, dice Rothstein.
Nel 2015 l’attore Jeff Bridges incise un album con piccole storie – un audiolibro – chiamato Dreaming With Jeff finanziato da Squarespace che raggiunse il posto numero 2 della classifica degli album NewAge. È stato il frutto della collaborazione del drugo dell’attore con il compositore Keefus Ciancia, con la voce calda del primo sovrapposta agli arrangiamenti soffici del secondo.
Insomma, il sonno è il nuovo sesso, come diceva l’influencer Marian Salzman oramai 10 anni fa, e come tale va coltivato e onorato, quasi come una cosa in grado di aumentare il potenziale umano.
Quest’articolo è stato realizzato grazie al contributo di Perpeflex, materassi di qualità dal 1962.