Essere gelosi della propria idea è un atteggiamento diffuso e facilmente comprensibile. A pensarci bene è la critica più ricorrente che PitchCloud abbia ricevuto quando abbiamo invitato gli startupper ad aderire: “come la mettiamo se mi rubano l’idea?” I sostenitori di questo atteggiamento hanno quindi pensato bene di tenersi la propria idea per sé. Nulla contro di loro, ma vorrei invitare questi e tutti quelli che la pensano allo stesso modo, a considerare le mie sette tesi sul perché le idee vadano condivise piuttosto che coltivate in gran segreto:
Rischiamo di costruire in segreto qualcosa che piace o comprendiamo soltanto noi, costringendoci in una sorta di profezia autoavverantesi. Raccontando la nostra idea a colleghi, amici, sconosciuti otterremo opinioni che possono aprire riflessioni e punti di vista molto lontani dal nostro, per questo preziosissimi e – soprattutto – gratuiti.
Vi è mai capitato che raccontando un progetto a qualcuno, questi poi sia, nel corso del tempo, capace di darvi suggerimenti, notizie, scoperte intorno a quell’idea? Le persone con le quali condividiamo un’idea o un progetto continuano a pensarci e così facendo amplificano la portata della condivisione, dandoci di più del semplice ascolto. Se siamo fortunati, potremmo ottenere collaborazione diretta, engagement, networking.
Gli impasse potrebbero ottenere una chiave di lettura alternativa, un insight derivante da un punto di vista diverso dal nostro. Se ci manca la soluzione ad un problema, potremmo trovare uno spunto per superarlo negli altri.
Fatto salvo il caso di vere e proprie invenzioni, se la nostra idea sfrutta tecnologie esistenti, magari semplicemente integrandole, quell’idea potrebbe averla chiunque. Magari proprio in questo esatto momento.
Il mondo è pieno di idee, ma quante di queste vengono messe in pratica? Quando la giostra si fermerà, quando sarà il momento di tirare le somme, resteranno cose – prodotti – non idee.
Non dobbiamo sopravvalutare il valore di un’idea pura: a fare la differenza siamo noi, il nostro background, le nostre competenze/capacità, la nostra passione, l’impegno, eccetera, eccetera – tutte cose non collegate strettamente all’idea, quanto piuttosto alla capacità di metterla in pratica. Se io e ognuno di voi una mattina ci svegliassimo con la stessa idea in testa, ognuno di noi elaborerebbe versioni alternative per metterla in pratica, nella misura in cui ognuno di noi ha modi e visioni e formae mentis e capacità e competenze diverse.