I piccoli codici quadrati composti da una moltitudine di quadratini neri stanno invadendo la nostra vita quotidiana, sempre di più. Li troviamo su riviste, manifesti e vetrine con lo scopo di collegare il mondo fisico a quello virtuale e quindi, connesso. Con lo share in decisa salita degli smartphone, gli usi avanguardistici sono diventati (quasi) ordinari: cresce l’audience potenziale, con la legittima supposizione di una crescita dell’audience utile.
E questo è il bello dei QR-code: l’abbandono del loro uso da parte di pochi per entrare nella vita comune quotidiana. Essi permettono la connessione tra un prodotto fisico e l’universo in rete collegato all’oggetto (o il Brand) stesso su cui è applicato.
per ingaggiare la propria audience, perché sfrutta una serie di leve:
Da notare che l’uso del codice può essere tracciato e quindi è possibile avere statistiche pressoché assolute del suo utilizzo. Questo può amplificare la valutazione dei risultati dell’uso di strumenti di comunicazione che, per loro stessa natura, non li prevedono.
Unlockare il proprio cellulare, lanciare l’applicativo che leggerà il codice, inquadrarlo con la fotocamera e scattare definisce una serie di operazioni che dura diversi secondi. Questo rende inutile l’utilizzo su alcuni mezzi, come la televisione, e inefficace in certi contesti, come inquadrare un 6×3 mentre siamo in auto.
Gli smartphone sono diffusi, ma non tutti ne possiedono uno. Ci vorrà qualche anno affinché lo share dei dispositivi intelligenti salga fino a portare la fetta degli attuali possessori dei cosiddetti cellulari non intelligenti a una nicchia (che esisterà pur sempre).
Questo, ovviamente, esclude dei profili di utenti, definendo in questo modo sia le informazioni sia i prodotti che possono usare i QR-code nelle proprie strategie di comunicazione.
Per la loro natura strumentale , ci sono infinite possibilità di utilizzo per i Brand e le imprese. Usare correttamente i QR-code può realmente ingaggiare i propri utenti e “aumentare le vendite“.
Le sue peculiarità ne fanno uno strumento perfetto per le piccole imprese, che devono essere pronte però a capire che solo una nicchia di utenti li conosce e li “usa”, e che occorre predisporre “dall’altra parte” del codice qualcosa che davvero coinvolga l’utente, che lo soddisfi e lo stupisca. Questo perché è piuttosto inutile inserire il codice per il solo motivo di sembrare innovativi o alla moda: dobbiamo realmente creare un vantaggio o una relazione tramite l’interazione.
Possiamo iniziare dagli strumenti di diffusione dell’immagine coordinata: carichiamo su YouTube un video in cui spieghiamo, di fronte alla videocamera, la nostra professione e il perchè sceglierci. Generiamo un codice QR con il link al video e piazziamo questo codice sul nostro biglietto da visita [..]. Et voilà.
In fondo tutto è iniziato con un link ipertestuale, no?